La chiave visiva della mostra "Anne Frank e la Svizzera

Anna Frank e la Svizzera

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Mostra

Il diario di Anna Frank è conosciuto in tutto il mondo. Meno noto è il fatto che la diffusione globale ebbe in gran parte origine in Svizzera. Mentre Anna, le sue sorelle e la madre furono assassinate nel campo di concentramento, il padre di Anna, Otto Frank, unico della famiglia sopravvissuto all’Olocausto, negli anni Cinquanta si trasferì a Basilea dalla sorella. Da lì si dedicò alla missione di diffondere nel mondo gli scritti della figlia e di divulgarne il messaggio di umanità e tolleranza per le future generazioni.

In collaborazione con Anne Frank Fonds, Basel, e Familie Frank Zentrum im Jüdischen Museum Frankfurt

Media

Anna Frank e la Svizzera

Museo nazionale Zurigo | 9.6.2022 - 6.11.2022
Data di pubblicazione 8.6.2022

Il diario di Anna Frank ha scosso il mondo dopo l’Olocausto. La cronaca della vita quotidiana segnata da paura e fame di otto persone ebree, chiuse per 735 giorni in un nascondiglio di Amsterdam per sfuggire ai nazisti, è oggi universalmente conosciuta. Meno noto è invece il legame che la famiglia Frank e la diffusione del diario hanno con la Svizzera.

Edith, Margot, Anna Frank e altre quattro persone che avevano condiviso il rifugio di Amsterdam non sopravvissero ai campi di concentramento. Soltanto Otto Frank rimase in vita e fece ritorno da Auschwitz nel 1945. Apolide, decise di stabilirsi infine in Svizzera, da dove rese celebre il lascito di sua figlia Anna. Il diario di Anna Frank è un appello all’umanità e alla tolleranza ed è entrato nel panorama della letteratura internazionale.

La storia della famiglia Frank è diventata simbolo del destino di innumerevoli famiglie ebree durante il secondo conflitto mondiale: emigrazione, fuga, deportazione, assassinio. A partire dalla metà degli anni Novanta il ricordo dell’Olocausto ha acquistato sempre maggiore importanza. La mostra collega la vicenda della fuga della famiglia di Anna Frank ad Amsterdam con quella dei suoi parenti in esilio a Basilea. Le storie parallele dei due rami della famiglia durante la seconda guerra mondiale fanno emergere le minacce specifiche che gravavano sulla popolazione ebraica nei due piccoli paesi europei.

La mostra presenta innanzitutto il facsimile del diario di Anna Frank e ne sviluppa i racconti, rendendo tangibili le condizioni in cui sono stati scritti e mostrandone l’influenza storica. Attraverso oggetti, foto e documenti, la mostra fornisce delle istantanee della vita di questa famiglia. Grazie a una collaborazione con l’Anne Frank Fonds di Basilea e il Familie Frank Zentrum di Francoforte, che custodisce l’archivio di famiglia, la mostra sviluppa una narrativa autentica che consente di compiere un viaggio nella quotidianità di allora e conoscere anche la politica per i rifugiati e l’assistenza che è stata fornita loro in Svizzera durante la seconda guerra mondiale.

Immagini

Anna Frank

Anna Frank, Amsterdam, 1942

© Anne Frank Fonds, Basilea

Il diario di Anna Frank

Facsimile del diario a quadretti rossi e bianchi, Amsterdam, 1942–1944

© Anne Frank Fonds, Basilea

Prima edizione del «Het Achterhuis»

Het Achterhuis, «Il retrocasa», un titolo scelto dalla stessa Anna Frank

© Museo nazionale svizzero

Anna Frank in Engadina

Negli anni Trenta, Anna Frank trascorre le vacanze estive a Sils Maria, in Engadina.

© Anne Frank Fonds, Basilea

Anna Frank con la sua famiglia

Anna Frank e la sua famiglia a Merwedeplein, la sua nuova casa ad Amsterdam, 1941

© Anne Frank Fonds, Basilea

Sacca portapigiama in stoffa di Anna Frank

Sacca portapigiama ricamata da Anna Frank, Amsterdam, 1934–1944

© Museo nazionale svizzero

Stella gialla

Stella gialla con la scritta «Jood» (Ebreo), Amsterdam, maggio 1942–1945

© Joods Museum Amsterdam

Ingresso vietato agli ebrei

Tre ragazzini con i loro asciugamani arrotolati all’ingresso di una piscina. Sul cartello affisso alla recinzione c’è scritto «Voor Joden verboden» (Vietato agli ebrei).

© Stadsarchief Rotterdam, Collectie J. Van Rijn

La «Shoah» di Schang Hutter

Scultura di plastica e acciaio di Schang Hutter in ricordo della Shoah, 1998

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale svizzero

+41 44 218 66 63 medien@nationalmuseum.ch

Colophon

  • Direzione generale Denise Tonella
  • Curatrici della mostra Rebecca Sanders, Erika Hebeisen
  • Direzione del progetto Rebecca Sanders
  • Collaborazioni scientifiche Marina Amstad, Manda Beck, Thomas Bochet, Noëmi Crain Merz, Aaron Estermann, Selina Stuber, Andreas Zangger
  • Scenografia Ralph Nicotera, Zürich
  • Grafica Thomas Lehmann, LDSGN Zürich
  • Film L'ascesa del nazionalsocialismo Gabriel Heim, Basel
  • Animazioni e illustrazioni Nino Christen, Maj Dörig, Zürich
  • Comitato consultivo Heidi Amrein, Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Denise Tonella
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Mediazione culturale Gerda Bissig, Tanja Bitonti, Stefanie Bittmann-Brunschwiler, Sabina Brändli PH Zürich, Lisa Engi, Vera Humbel
  • Grafica pubblicitaria Resort GmbH für Visuelle Kommunikation, Zürich
  • Direzione tecnica Ladina Fait
  • Allestimento della mostra Bachir Ezzerari, Janine auf der Maur, Ladina Fait, Marc Hägeli, Mike Roder, David Schwitter
  • Direzione dei lavori di conservazione Elke Mürau
  • Conservazione e montaggio degli oggetti Anna Jurt, Sarah Longrée, Jürg Mathys, Elke Mürau, Tino Zagermann
  • Prestiti e logistica degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Simon D’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Maya Jucker, Markus Scherer, Samira Tanner, David von Arx, Angela Zeier
  • Fotografia Jörg Brandt
  • Archivio fotografico Andrea Kunz, Fabian Müller
  • IT | Web René Vogel, Danilo Rüttimann
  • Postazioni interattive Thomas Bucher, Ulrich Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Alexander Rechsteiner, Carole Neuenschwander, Sebastiano Mereu, Anna-Britta Maag
  • Traduzioni Marie-Claude Buch-Chalayer, Bill Gilonis, Marco Marcacci, Laurence Neuffer

Prestiti

  • Alice und Louis Koch-Stiftung, Basel
  • Anne Frank Fonds, Basel
  • Appenzeller Brauchtumsmuseum, Urnäsch
  • Archiv für Zeitgeschichte ETH Zürich
  • Familie Frank Zentrum im Jüdischen Museum Frankfurt, Dauerleihgabe des Anne Frank Fonds, Basel, und der Familie Elias-Frank
  • Gedenkstätte Bergen-Belsen, Lohheide
  • Historisches Museum Basel
  • Joods Museum, Amsterdam
  • Jüdisches Museum der Schweiz, Basel
  • Kantons- und Universitätsbibliothek, Freiburg
  • Museum Altes Zeughaus, Solothurn
  • Museum für Gestaltung Zürich, Zürcher Hochschule der Künste
  • Plakatsammlung, Schule für Gestaltung Basel
  • Fishel Rabinowicz, Locarno
  • Urs Rudolf, Solothurn
  • Bernard Schüle, Affoltern a. Albis
  • Stichting tot Behoud van Historische Philips Produkten (SBHP), Eindhoven
  • Stiftung Museum im Zeughaus, Schaffhausen