Immagine chiave della mostra "L'uomo esausto

L’uomo esausto

Mostra | accessibility.time_to

accessibility.sr-only.body-term

Mostra

In tutto il mondo si contano 2,5 miliardi di videogiocatori. La mostra trasporta i visitatori in un viaggio nel tempo attraverso i 50 anni di storia dei giochi elettronici. Da fenomeno di nicchia, i videogiochi si sono trasformati in complessi mezzi di intrattenimento, diventando una parte rilevante della nostra cultura. La mostra segue il loro sviluppo dal punto di vista storico e tecnologico, dalla loro comparsa nelle sale giochi fino alla realtà virtuale, affrontando anche quegli aspetti che suscitano preoccupazione nella società odierna. Tramite apposite postazioni è possibile provare diversi giochi e tuffarsi in mondi virtuali.

Media

L’uomo esausto

Museo nazionale Zurigo | 16.10.2020 - 19.12.2020
Data di pubblicazione 15.10.2020

Il Museo nazionale Zurigo dedica una rassegna alla storia culturale europea dell’uomo. Testimonianze tratte dalla filosofia, dalla società e dalla medicina degli ultimi duemila anni illustrano il concetto di virilità e la sua spasmodica ricerca.

Nel corso della storia gli uomini hanno creato per se stessi numerosi ideali eroici: il glorioso trionfatore, il narcisistico creatore, l’immagine di Dio. Un’analisi più attenta, però, mostra come spesso questi ideali si rivelino essere un’impresa troppo onerosa, che alla fine porta l’uomo alla distruzione. Fin dall’antichità, la mascolinità si esprime soprattutto nell’ambito della guerra, della tecnologia, della politica e dello sport, arrivando anche a toccare la sfera matrimoniale, familiare e sessuale.

Con circa 200 oggetti di natura storico-artistica e storico-culturale, tra cui preziose opere in prestito provenienti da Londra, Vienna e Parigi, la mostra rivela come gli ideali di mascolinità siano cambiati nel corso dei secoli. La rassegna, però, dimostra anche come il dramma dell’idealizzazione rappresenti un tema ricorrente e come, ad esempio, il destino di Zinédine Zidane non sia poi così diverso da quello del sacerdote greco Laocoonte. Quest’ultimo, dopo aver compiuto un atto carnale sull’altare di Apollo, è stato punito per la sua arroganza, soccombendo nella lotta vana contro i serpenti che il dio greco gli aveva inviato contro per vendicarsi. E poiché anche un calciatore d’eccezione come Zidane ha peccato di arroganza atterrando un suo avversario con una volgare testata, in un momento di sovraccarico fisico ed emotivo, le storie dei due uomini sono più simili di quanto si possa pensare. Un calco in gesso dell’importante e antico gruppo scultoreo di Laocoonte e un’opera filmica contemporanea su Zinédine Zidane segnano l’inizio di una mostra ermetica e associativa incentrata sulla figura maschile. Viene però dato spazio anche alla prospettiva femminile, in particolare tramite le opere di artiste quali Louise Bourgeois, Maria Lassnig e Sarah Lucas, dove il conflitto con la mascolinità emerge ripetutamente.

La mostra termina con il famoso Ermafrodito dormiente, che chiude così questo percorso storico. L’antica opera a grandezza naturale raffigurante sia attributi maschili che femminili ha alimentato per secoli le fantasie e i desideri degli astanti, portando alla luce la possibilità di accrescere l’autostima in materia di genere e lasciando i visitatori con la speranza che un giorno sarà possibile abbattere gli stereotipi sui ruoli tramandati nel tempo.

Dopo «1900–1914. Missione felicità» (2014), «Dada Universale» (2016) e «Imagine 68. Lo spettacolo della rivoluzione» (2018), «L’uomo esausto» è la quarta mostra di Juri Steiner e Stefan Zweifel al Museo nazionale Zurigo. All’interno della loro rassegna sulla storia culturale dell’uomo europeo, i due curatori prendono in esame l’uomo bianco. Il risultato è una ricerca sfaccettata, artistica, ma anche contraddittoria dell’essenza della figura maschile.

Immagini

Gruppo del Laocoonte, calco in gesso dell'inizio del XIX secolo basato sull'antico originale in marmo del Vaticano.

Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig, Skulpturhalle

Juergen Teller, Self-portrait for Business of Fashion, London 2015, Ed.1/3, stampa giclée, 152.4 x 241.3 cm.

Juergen Teller

Thomas Hirschhorn con Marcus Steinweg, Map of Headlessness, 2011, tecnica mista, 401 x 241 x 5 cm.

Musée Jenisch Vevey, foto: Florian Kleinefenn © Thomas Hirschhorn / 2020, ProLitteris, Zurigo

Andy Warhol, Oxidation Painting, 1978, vari materiali su rame - vernice metallizzata su tela, 198 x 528 cm.

Bischofberger Collection, Männedorf-Zurich / © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / 2020, ProLitteris, Zurigo

Andy Warhol, Pietà relief sculpture, 1976 / 1986, stampa alla gelatina d'argento, 25,8 x 35,5 cm.

Musée national d‘art moderne/Centre de création industrielle © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / 2020, ProLitteris, Zurigo

Roman Signer, Portrait Gallery, 1993, photographs, oil drums, bell buttons, batteries.

Kunsthaus Zug, Schenkung Peter und Christine Kamm, Inv.-No. 1030.1-16. Foto: Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale svizzero

+41 44 218 66 63 medien@nationalmuseum.ch

Colophon

  • Direzione generale Andreas Spillmann
  • Curatori della mostra Juri Steiner, Stefan Zweifel
  • Direzione del progetto Anna Wälli
  • Collaborazione scientifica Manda Beck, Regula Moser
  • Scenografia Alex Harb
  • Concezione grafica Graphic Studio Marie Lusa, Marie Lusa, Dominique Wyss
  • Realizzazione grafica André Bex, bex.fm
  • Audioguide Texetera GmbH, Erik Thurnherr
  • Mediazione culturale Stefanie Bittmann, Maria Iseli
  • Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Alexander Rechsteiner, Carole Neuenschwander, Sebastiano Mereu, Anna-Britta Maag
  • Direzione tecnica Debbie Sledsens
  • Assistenza tecnica Viola Valsesia
  • Allestimento della mostra Janine Auf der Maur, Kim Badertscher, Bachir Ezzarari, Ladina Fait, Marc Häggeli, Mike Roder, Dave Schwitter
  • Direzione dei lavori di conservazione Natalie Ellwanger, Iona Leroy
  • Conservazione e montaggio degli oggetti Véronique Mathieu, Jürg Mathys, Françoise Michel, Ulrike Rothenhäusler, Alexandra Schorpp, Peter Wyer, Tino Zagermann
  • Logistica degli oggetti e montaggio degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Simon D’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Markus Scherer
  • Prestiti Maya Jucker, Angela Zeier
  • Comitato consultivo Heidi Amrein, Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Andreas Spillmann
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Questioni giuridiche e contratti Beatrice Käser, Jana Pfyl
  • Fotografia Jörg Brandt, Zvonimir Pisonic
  • Archivio fotografico Andrea Kunz, Fabian Müller
  • Montaggio Pasquale Pollastro
  • IT | Web Thomas Bucher, Ulrich Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Traduzioni e rilettura Bill Gilonis, Anne-Outram Mott, Laurence Neuffer

Prestiti

  • Aargauer Kunsthaus Aarau
  • Site et Musée romains d’Avenches
     
  • Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig
  • Kunstmuseum Basel
  • Öffentliche Bibliothek der Universität Basel
  • Antikensammlung Bern, Institut für Archäologische Wissenschaften
  • Kunstmuseum Bern, Stiftung Kunsthalle Bern
  • Schweizerischen Eidgenossenschaft, Zentralstelle Historisches Armeematerial, ZSHAM, Bern
     
  • Bündner Kunstmuseum Chur
     
  • L.A. Galerie – Lothar Albrecht, Frankfurt
  • Militär- und Festungsmuseum Full-Reuenthal
     
  • Collection du Fonds d’art contemporain de la Ville de Genève (FMAC)
  • MAH Musée d’art et d’histoire, Ville de Genève
  • Neue Galerie am Universalmuseum Joanneum, Graz
     
  • Collection de l’Art Brut, Lausanne
  • Juergen Teller, London
  • Tate, London
  • Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
     
  • Bischofberger Collection, Männedorf-Zurich
     
  • Albert Watson, New York
  • The Robert Mapplethorpe Foundation, New York
     
  • Bibliothèque nationale de France, Paris
  • Centre Pompidou, Paris – Musée national d’art moderne / Centre de création industrielle
  • Collection Fondation Giacometti, Paris
  • Galerie 1900–2000, Paris
  • Musée de l’Armée, Paris
     
  • Musée Jenisch Vevey
     
  • Anna Grzelewska, Warschau
  • Bundesmobilienverwaltung, Hofmobiliendepot, Möbel Museum Wien
  • Kunsthistorisches Museum Wien
  • Sammlung Fotomuseum Winterthur
  • Stiftung für Kunst, Kultur und Geschichte, Winterthur
     
  • Kunsthaus Zug
  • Bildhalle Zürich
  • ETH-Bibliothek, Zürich
  • Graphische Sammlung ETH Zürich
  • Hauser & Wirth, Zürich
  • Karlheinz Weinberger Stiftung, Zürich
  • Kunsthaus Zürich
  • Museum der Anthropologie, Anthropologisches Institut der Universität Zürich
  • Rico Scagliola & Michael Meier, Zürich
  • Universität Zürich, Institut für Evolutionäre Medizin (IEM), Zürich
     
  • Florio Puenter
  • Nicola Erni Collection
  • Sammlung Ringier, Schweiz
  • Sammlung Thomas Koerfer
     
  • Collezioni private