I principali elementi visivi della mostra "Stereomania

Stereomania

La Svizzera in 3D

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Mostra

La mostra presenta stereofotografie della Svizzera del periodo tra il 1860 e il 1910. Grazie alla stereoscopia gli editori internazionali realizzano immagini turistiche in rilievo che riempiono i salotti e le sale da pranzo di tutto il mondo con montagne mozzafiato, laghi bucolici o località di villeggiatura mondane. Queste fotografie hanno contribuito a fare della Svizzera un’importante meta turistica. Uno sguardo dietro le quinte dell’industria stereoscopica completa la mostra.

Media

Stereomania. La Svizzera in 3D

Museo nazionale Zurigo | 23.7.2021 - 17.10.2021
Data di pubblicazione 15.7.2021

Nel XIX secolo, le fotografie stereoscopiche conquistano i salotti di tutto il mondo con la loro tridimensionalità e per il turismo emergente diventano una vera miniera d’oro.

La mostra «Stereomania. La Svizzera in 3D» permette ai visitatori di viaggiare indietro nel tempo fino al 1900 e si incentra in modo particolare sulle stereofotografie della Svizzera del periodo tra il 1860 e il 1910.

Inserendo queste innovative carte illustrate in uno visore, chiamato anche stereoscopio, si viene trasportati in mondi tridimensionali. Oltre a essere estremamente coinvolgente, questa innovazione tecnologica è anche economica da produrre. Così, gli editori internazionali iniziano a distribuire le fotografie stereoscopiche in tutto il mondo, trasformandole rapidamente in un mezzo di comunicazione di massa globale. Particolarmente apprezzate sono le stereofotografie a tema turistico che, oltre a risvegliare la passione per i viaggi nei salotti e soggiorni della borghesia, diventano dei veri e propri oggetti da collazione. La Svizzera beneficia in modo particolare della popolarità della stereoscopia. Infatti, la diffusione delle fotografie in rilievo delle sue montagne maestose o dei suoi laghi bucolici contribuisce a farla diventare in breve tempo un’importante meta turistica.

La mostra presenta per la prima volta numerose fotografie stereoscopiche, inserite nella collezione del Museo nazionale svizzero all’inizio del 2020, corredate dalle testimonianze e dai resoconti dei viaggiatori. Inoltre, i visitatori hanno la possibilità di conoscere più da vicino l’industria e la tecnologia stereoscopica. L’esibizione è patrocinata dalla Stiftung Familie Fehlmann.

Immagini

Cervino

Stereofotografia di Zermatt realizzata dall’azienda statunitense Keystone View Company, 1901 circa, dentellata per lo «Sculptoscope» della Whiting View Company.

Museo nazionale svizzero

Lago dei Quattro Cantoni

Stereofotografia di Flüelen, lago dei Quattro Cantoni, 1903. Prodotta dall’azienda statunitense American Stereoscopic Company di New York.

Museo nazionale svizzero

Kappelbrücke

Stereofotografia di Lucerna realizzata dall’azienda statunitense Underwood & Underwood, 1901 circa.

Museo nazionale svizzero

Stereoscopio

Apparecchio portatile per guardare le fotografie stereoscopiche. Prodotto dall’azienda Underwood & Underwood, 1911.

Museo nazionale svizzero

Pubblicità delle fotografie stereoscopiche

Pubblicità realizzata per l’«Underwood Travel System» da un catalogo dell’azienda Underwood & Underwood, 1907 circa.

Underwood & Underwood Glass Stereograph Collection, Archives Center, National Museum of American History, Smithsonian Institution

Set completo «Switzerland»

Una scatola a forma di libro contenente 100 stereofotografie della Svizzera. Prodotta da Underwood & Underwood, 1903.

Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale svizzero

+41 44 218 66 63 medien@nationalmuseum.ch

Partner

Il Museo nazionale svizzero desidera rivolgere un sincero ringraziamento per il prezioso supporto.

Logo Fondazione Famiglia Fehlmann

Colophon

  • Direzione generale Denise Tonella, Andreas Spillmann
  • Curatela della mostra e direzione del progetto Aaron Estermann
  • Collaborazione scientifica Jeremias Beerli
  • Consulenza Dario Donati, Jarryd Lowder, Ricabeth Steiger
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Scenografia Ralph Nicotera Szenografie und Innenarchitektur
  • Concezione grafica Thomas Lehmann, Ldsgn
  • Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander, Alex Rechsteiner
  • Key Visual Klaas Kaat
  • Mediazione culturale Stefanie Bittmann, Lisa Engi
  • Direzione tecnica Henrike Binder
  • Allestimento della mostra Janine auf der Maur, Kim Badertscher, Bachir Ezzerari, Ladina Fait, Marc Hägeli, Mike Roder, Dave Schwitter
  • Conservazione e montaggio degli oggetti Charlotte Maier, Peter Wyer, Tino Zagermann
  • Logistica degli oggetti e montaggio degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Simon D’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Markus Scherer
  • Prestiti Maya Jucker, David von Arx, Angela Zeier
  • Archivio fotografico Jeremias Beerli, Andrea Kunz, Fabian Müller, Remo Sidler
  • Fotografia Jörg Brandt, Zvonimir Pisonic
  • IT | Web Thomas Bucher, Ulrich Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Traduzioni Laurence Neuffer, Geoffrey Spearing

Prestiti

  • Alpines Museum der Schweiz, Bern
  • Bibliothèque de Genève
  • Grandhotel Giessbach Archiv, Brienz
  • Musée suisse de l’appareil photographique, Vevey
  • Swiss Center of North Amercia, New Glarus
  • Zentralbibliothek Zürich