Keyvisual della mostra «Museo nazionale Zurigo «Auguri e tanti diritti. 175 anni della Costituzione federale».

Auguri e tanti diritti

175 anni della Costituzione federale

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Mostra

La Svizzera ha avuto una costituzione democratica senza interruzione per 175 anni. La carta fondamentale dello Stato federale influenza direttamente e indirettamente la vita di tutti i giorni. E siccome dal 1848 la vita quotidiana è costantemente cambiata, anche la Costituzione federale viene regolarmente adeguata al mutare dei tempi. In occasione del suo 175° compleanno, il Museo nazionale Zurigo offre uno scorcio della storia della Costituzione federale, prestando un’attenzione particolare ai diritti fondamentali. I visitatori si muovono giocosamente tra diritti e doveri politici e libertà personale.

 

Podcast

Ticino, un cantone «risorgimentale» e ribelle

La storia del Ticino moderno è la storia di un cantone che ha sempre difeso la sua autonomia, ma che per affinità ideologiche e culturali ha condivio gli ideali risorgimentali con l’Italia: per la «madre di sangue» ha rappresentato per tutto l’Ottocento una terra d’accoglienza e di asilo per gli esuli politici italiani. E centinaia di ticinesi hanno combattuto nelle guerre di indipendenza; fra questi anche lo scultore Vincenzo Vela. Ne abbiamo parlato con lo storico Carlo Agliati e la direttrice del Museo Vela di Ligornetto Gianna Mina.

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Un foulard qui fait polémique

La Genevoise Lucia Dahlab, une enseignante d’école primaire convertie à l'islam, porte un foulard dans sa salle de classe. Les autorités scolaires et les tribunaux veulent le lui interdire. Elle n'accepte pas cette interdiction et va jusqu'à la Cour européenne des droits de l'homme à Strasbourg. Dans cet épisode, Lucia Dahlab raconte son combat. Et pourquoi elle le considère aussi comme un combat féministe.

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Une «pasionaria» à contrecoeur

Dans les années 80, Marlène Belilos est active au sein du mouvement autonome «Lôzane bouge». Lorsqu'elle reçoit une amende pour avoir participé à une manifestation à laquelle elle n'a pas pris part et qu'elle n'a pas la possibilité de contester l'amende, elle décide de se battre. Son parcours la mène jusqu'à Strasbourg, à la Cour européenne des droits de l'homme.

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Amann contre la Suisse oder: Wie ein Enthaarungsgerät Politik macht

Der Kaufmann Hermann Amann handelte mit Kosmetikgeräten. 1981 klingelte beim ihm das Telefon, jemand aus der sowjetischen Botschaft bestellte ein Enthaarungsgerät. Dieser Anruf machte Hermann Amann für die Schweiz zum Verdächtigen – der Geheimdienst legte eine Fiche an. Als der Kaufmann von seiner Überwachung erfährt, prozessiert er und geht bis vor den Gerichtshof für Menschenrechte. Sein Anwalt, Ludwig Minelli, berichtet von diesem Fall.

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Schweizerin oder nicht Schweizerin – das ist hier die Frage

Früher verloren Schweizer Frauen ihr Bürgerrecht, wenn sie einen Ausländer heirateten. Diese sogenannte Heiratsregel galt bis 1952. Davon betroffen war auch die Grossmutter von Marc Schumacher. Er erzählt in dieser Episode des Podcasts von seiner bewegten Familien-Geschichte um die Schweizer Staatsbürgerschaft.  

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Il podcast è stato prodotto da audiobande

Pubblicazione

La Costituzione federale svizzera festeggia i suoi 175 anni. In occasione di questo importante anni­versario, il Museo nazionale svizzero presenta una mostra dedicata al valore dei diritti fonda­mentali. I nove contributi contenuti in questo volume d’accompagna­mento alla mostra propongono una serie di riflessioni su quando, come e perché alcuni diritti fonda­mentali abbiano potuto affermarsi.

Herausgeber: Museo nazionale svizzero, Museo nazionale Zurigo 
88 Seiten, 44 meist farbige Abb. 
in italienischer Sprache
24 x 17 cm, Klappenbroschur 
Erscheinungsdatum 17.3.2023
ISBN 978-3-95498-731-3

Media

Auguri e tanti diritti. 175 anni della Costituzione federale

Museo nazionale Zurigo | 17.3.2023 - 16.7.2023
Data di pubblicazione 15.3.2023

Dal 1848 la Svizzera ha una costituzione democratica. La mostra guida attraverso 175 anni di Costituzione federale concentrandosi sui diritti fondamentali e sui diritti civili. Invita a confrontarsi in modo giocoso con la carta fondamentale della Svizzera, che nel corso del tempo è stata rinegoziata più volte e che continua a influenzare la nostra vita quotidiana fino a oggi – più di quanto probabilmente si creda.

Nel 1848 nacque lo Stato federale svizzero e con esso la prima Costituzione federale, la legge fondamentale del Paese e il cuore di ogni democrazia. Contemporaneamente, la Costituzione federale in Svizzera è soggetta a un’evoluzione costante e viene continuamente modificata dall’elettorato. I cambiamenti della società e i conflitti politici furono all’origine di diverse revisioni costituzionali.

La Costituzione federale venne alla luce dopo soli 51 giorni di trattative tra il febbraio e l’aprile del 1848. Il 12 settembre 1848 fu promulgata dalla Dieta, dopo che era stata votata nei Cantoni. Furono eletti il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati e venne nominato il primo Consiglio federale. È una storia che è già stata raccontata molte volte. Per questo l’esposizione del Museo nazionale si concentra sull’istituzione dei diritti fondamentali e dei diritti civili. La prima Costituzione menzionava esplicitamente solo alcuni diritti fondamentali, come la libertà di stampa o la libertà di religione. Per di più i diritti civili – ad esempio il diritto di voto ed eleggibilità, la libertà di domicilio o il servizio militare obbligatorio – inizialmente furono riconosciuti soltanto ai cittadini maschi di fede cristiana.

Ci sono voluti decenni di discussioni e controversie politiche per fare della Costituzione federale la carta fondamentale della maggioranza del Paese. Per questo sono stati necessari numerosi adeguamenti e integrazioni e due revisioni totali. Lungo il percorso, tuttavia, non cambiò solo la costituzione del Paese, ma anche la forma di organizzazione dello Stato. Se nel 1848 lo Stato federale era ancora una democrazia rappresentativa, con l’introduzione del referendum facoltativo nel 1874 e del diritto di iniziativa nel 1891 la Confederazione assunse la forma di una democrazia diretta.

Nel 1971 furono riconosciuti pieni diritti civili anche alle donne. All’improvviso la base della democrazia elvetica raddoppiò. Solo tre anni dopo, lo sviluppo dei diritti fondamentali in Svizzera ricevette un ulteriore impulso. Dal 1974, la ratifica della Convenzione europea dei diritti dell’uomo ebbe un’influenza decisiva sulla giurisprudenza elvetica. Diritti fondamentali più recenti, come la protezione della sfera privata o il diritto a un processo equo, furono introdotti nella Costituzione federale con la revisione totale del 1999.

La Costituzione federale influisce più di quanto si è portati a credere sulla vita quotidiana delle persone. I diritti fondamentali definiscono il campo d’azione dello Stato e proteggono da interventi statali sproporzionati. Nell’esposizione, quattro giochi interattivi permettono di affrontare i temi dell’acquisizione della cittadinanza, dei limiti della libertà di espressione, della protezione della sfera privata o del diritto a un processo equo.

Il Museo nazionale Zurigo offre così la possibilità di ripercorrere la movimentata storia della Costituzione federale sperimentando in modo ludico cosa significhi godere o meno di diritti fondamentali. La Costituzione federale è molto più di un venerabile documento. Fa parte della nostra vita e riguarda tutti noi. In questo senso, per il compleanno della Confederazione auguriamo a tutte e tutti tanti diritti!

Immagini

Diritti democratici fondamentali

Con i tre testi sui diritti umani la scultura ricorda le fondamenta di ogni democrazia. L’opera intende rendere omaggio al rivoluzionario basilese Peter Ochs, che proclamò la Repubblica elvetica nel 1798. Due secoli più tardi, la scultura viene esposta a Palazzo federale in occasione dei 150 anni della Costituzione federale svizzera. Bettina Eichin, Die Menschenrechte, 1999 – 2000, bronzo fuso.

Proprietà della Confederazione Svizzera, Ufficio federale della cultura, Berna. Foto: © Museo nazionale svizzero

Elvezia o la Libertà

Nel 1874, molti ribelli borghesi dei moti rivoluzionari del 1848 sono ormai politici affermati. Il Comune vodese di La Tour-de-Peilz, al quale Gustave Courbet offre questa Elvezia con berretto frigio e croce svizzera, ritiene l’opera troppo rivoluzionaria. Pertanto, il suo autore sostituisce la croce con una stella per il busto che intitola Libertà. Gustave Courbet, Helvetia, 1875, gesso.

Ville de La Tour-de-Peilz. Foto: © Museo nazionale svizzero

Voglia di libertà

Spartaco guida una rivolta di schiavi nella Roma antica. Liberandosi dalle catene, questo personaggio incarna la volontà arcaica di libertà. Mentre l’artista ticinese Vincenzo Vela crea il suo Spartaco nel 1847, in tutta Europa i repubblicani aspirano alle libertà civili e ai diritti democratici. Vincenzo Vela, Spartaco, 1847 – 1849, modello originale in gesso.

Museo Vincenzo Vela, Ligornetto, proprietà della Confederazione Svizzera. Foto: © Museo nazionale svizzero

La Costituzione federale del 1848

In poche settimane è pronta la prima Costituzione borghese della Svizzera. Due terzi dei cantoni accettano questa Costituzione, che viene adottata dalla Dieta federale il 12 settembre 1848. La Svizzera è ora una democrazia rappresentativa dotata di un sistema bicamerale e, pertanto, un’isola politica nel cuore dell’Europa. Costituzione federale della Confederazione svizzera del 12.09.1848, Berna. Facsimile con due cordoni.

Archivio Federale Svizzero. Foto: © Museo nazionale svizzero

Il cammino verso la cittadinanza

Il passaporto svizzero garantisce il diritto di residenza e concede il diritto di voto e di eleggibilità. La cittadinanza è regolata da Confederazione, cantone e comune. È ereditaria (ius sanguinis) o acquisita attraverso la naturalizzazione. La cittadinanza garantisce la libertà di domicilio, accorda alle Svizzere e agli Svizzeri maggiorenni il diritto di voto e di eleggibilità e obbliga i cittadini maschi adulti a prestare servizio militare. La doppia nazionalità è consentita dal 1992.

© Museo nazionale svizzero

Articolo 13: protezione della sfera privata

Da un lato, la Costituzione federale protegge la sfera privata tradizionale, come il domicilio o la corrispondenza. D’altra parte, l’accesso ai dati personali deve essere limitato. I cambiamenti tecnologici rappresentano una sfida particolare per entrambe le aree della sfera privata. Le nuove tecnologie di sorveglianza, quali telecamere e droni, minacciano la sfera privata tradizionale. Le enormi quantità di informazioni che possono essere elaborate attraverso i «Big Data» mettono a repentaglio l’integrità digitale delle persone.

© Museo nazionale svizzero

Articoli 16–17: libertà d’opinione e dei media

La libertà d’opinione garantisce il diritto di formarsi un’opinione e di diffonderla pubblicamente. Sono considerate «opinioni» le convinzioni e le dichiarazioni. La libertà d’opinione raggiunge i suoi limiti quando lede i diritti altrui. La libertà dei media include la libertà della stampa, della radio e della televisione e protegge la comunicazione su internet e sui social media. Lo Stato non può praticare alcuna censura. Tuttavia, si sta discutendo attualmente di regole sovranazionali per i fornitori di servizi su internet.

© Museo nazionale svizzero

Il Giura: un nuovo Cantone

Dopo oltre 30 anni di tira e molla tra pro bernesi e separatisti giurassiani, il 24 settembre 1978, l’82,3% dei votanti svizzeri accetta la creazione del Canton Giura. All’articolo 1 della Costituzione federale si aggiunge «Giura» e all’articolo 80 il numero di membri del Consiglio degli Stati passa da 44 a 46. Celebrazione del risultato della votazione davanti al municipio di Delémont, 24.09.1978.

© Museo nazionale svizzero / ASL

Il Giura: un nuovo Cantone

Dopo oltre 30 anni di tira e molla tra pro bernesi e separatisti giurassiani, il 24 settembre 1978, l’82,3% dei votanti svizzeri accetta la creazione del Canton Giura. All’articolo 1 della Costituzione federale si aggiunge «Giura» e all’articolo 80 il numero di membri del Consiglio degli Stati passa da 44 a 46. Celebrazione del risultato della votazione davanti al municipio di Delémont, 24.09.1978.

Ufficio federale della polizia fedpol

La Giustizia incorruttibile

Nel 1997 la Svizzera sottoscrive la Convenzione sui diritti del fanciullo. Vent’anni dopo, la Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini vuole ricordare mediante una super-giustizia questa pietra miliare del diritto. Dal Rinascimento, Justitia è raffigurata quale divinità della giustizia con bilancia e occhi bendati. Kunstgiesserei St. Gallen, Justitia, 2019, bronzo.

Stiftung Kinderdorf Pestalozzi, Trogen. Foto: © Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

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© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale svizzero

+41 44 218 66 63 medien@nationalmuseum.ch

Colophon mostra

  • Direzione generale Denise Tonella
  • Curatrici e Curatori della mostra e concezione Erika Hebeisen, Michael Kempf
  • Direzione del progetto Erika Hebeisen, Michael Kempf
  • Scenografia Rappaport Szenographie Architektur GmbH, Christa Held, Alain Rappaport
  • Assistente del progetto Naomi Eggli
  • Coordinazione del progetto Sophie Dänzer
  • Consulenza scientifica André Holenstein, Helen Keller, Vanessa Rüegger, Julia Tiefenbacher
  • Comitato consultivo Heidi Amrein, Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Denise Tonella
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Mediazione culturale Gerda Bissig, Lisa Engi, Vera Humbel
  • Giochi Playing History UG & Co. KG, Martin Thiele-Schwez, Michael Geithner, Lauritz Daher
  • Grafica pubblicitaria Weicher Umbruch, Andrea Münch, Markus Läubli
  • Grafica pubblicitaria Roli Hofer
  • Direzione tecnica Ladina Fait, Mike Zaugg
  • Allestimento della mostra Bashir Ezzerari, Janine auf der Mauer, Marc Hägeli, Dave Schwitter, Philippe Leuthardt
  • Direzione dei lavori di conservazione Tino Zagermann
  • Conservazione e assemblaggio degli oggetti  Natalie Ellwanger, Iona Leroy, Sarah Longrée, Charlotte Maier, Jürg Mathys, Ulrike Rothenhäusler, Tino Zagermann, Christian Alder, Stahl und Schweiss
  • prestiti e logistica degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Simon D’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Markus Scherer, Claudio Stefanutto, Samira Tanner, Angela Zeier
  • Fotografia Jörg Brandt, Felix Jungo
  • Archivio fotografico Fabian Müller, Andrea Kunz
  • IT / Web Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Film di animazione YK Animation Studio GmbH, Joder von Rotz, Fela Bellotto
  • Postazioni interattivi  Alex Baur, Thomas Bucher, Ueli Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Podcast Audiobande, Kollektiv für Audio-Abenteuer
  • Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander Alexander Rechsteiner
  • Traduzioni  Martina Albertini, Bill Gilonis, Language Factory, Marco Marcacci, Laurence Neuffer, Übersetzungsdienst der Standeskanzlei Graubünden,

Prestiti di oggetti

  • Archives de la construction moderne – EPFL, Lausanne
  • Archives du Tribunal fédéral suisse, Lausanne
  • Bernisches Historisches Museum, Bern
  • Gosteli-Stiftung, Archiv zur Geschichte der schweizerischen Frauenbewegung, Worblaufen
  • Josef Felix Müller, St. Gallen
  • Jüdisches Museum der Schweiz, Basel
  • Kunst Museum Winterthur
  • Kunsthaus Zürich, Grafische Sammlung
  • Kunstmuseum Bern, Depositum der Schweizerischen Eidgenossenschaft, Bundesamt für Kultur, Gottfried Keller-Stiftung
  • Kunstmuseum Luzern
  • Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione Città di Lugano
  • Museo Vincenzo Vela, Ligornetto, Ufficio federale della cultura, Berna
  • Museum für Kommunikation, Bern
  • Museum Ludwig, Köln
  • République et Canton du Jura, Délémont
  • Sammlung Dr. Christoph Blocher, Herrliberg
  • Schweizerische Eidgenossenschaft, Bundesamt für Bauten und Logistik, Bern
  • Schweizerische Eidgenossenschaft, Bundesamt für Kultur, Bern
  • Schweizerische Nationalbibliothek, Bern
  • Schweizerisches Bundesarchiv, Bern
  • Schweizerisches Sozialarchiv, Zürich
  • Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie
  • Stiftung Deutsches Historisches Museum, Berlin
  • Stiftung für Kunst, Kultur und Geschichte, Winterthur
  • Stiftung Kinderdorf Pestalozzi, Trogen
  • Stiftung Typorama, Bischofszell
  • Ville de La Tour-de-Peilz
  • Winterthurer Bibliotheken, Sammlung Winterthur
  • Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung