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6000 anni fa si diffondono in Europa le prime grandi sculture in pietra. Stele e statue raffigurano donne e uomini, con volti, talora tatuati, braccia e capi ornati da pettinature. Portano oggetti ambiti e ricercati, armi, gioielli o capi di abbigliamento che testimoniano le innovazioni di un’intera epoca. Venerate in rituali dedicati al culto degli antenati, stele e statue, sono anche simboli di potere e di status e sono testimoni di un’epoca in cui l’uomo pratica con maggiore intensità l’agricoltura e l’allevamento, vive in villaggi e fa uso dei primi metalli. La mostra temporanea che riunisce nell’ala di nuova costruzione del Museo nazionale stele provenienti da numerosi Paesi d’Europa e nuovi reperti dai Cantoni di Zurigo e del Vallese, offre uno sguardo unico sulla vita dell’uomo nel Neolitico.
Uomini. Scolpiti nella pietra: Visita panoramica
Elementare | Secondario I e II
Visita guidata attraverso la mostra «Uomini. Scolpiti nella pietra».
Visita guiadata: 1 ora
Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.
Visite guidate in italiano, anche al di fuori dell'orario di apertura. Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.
| Iscrizione: |
almeno due settimane in anticipo |
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Durata: |
1 ora, altre offerte su richiesta |
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Numero di partecipanti: |
25 persone al massimo |
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Costi: |
entrate e visite guidate per classi scolastiche svizzere sono gratuite. |
accessibility.sr-only.person_card_info Servizio di prenotazione
lunedì fino alle venerdì 09:00 - 12:30
Uomini. Scolpiti nella pietra
La nuova grande mostra temporanea del Museo nazionale presenta stele e statue del Neolitico provenienti da diversi Paesi europei ed offre uno sguardo unico sulla vita dell’uomo di circa 6000 anni fa.
Le popolazioni che abitano l’Europa durante il Neolitico cominciano a praticare l’agricoltura e l’allevamento, diventano sedentarie ed utilizzano per la prima volta il metallo. Questi cambiamenti portano a enormi sconvolgimenti sociali, come testimoniano le stele di pietra erette con grande dispendio di energie in quasi tutta Europa. Tra i monumenti più antichi del nostro continente, stele e statue di pietra rappresentano figure umane, alcune con volti e braccia, altre con pettinature e addirittura tatuaggi. Altre ancora portano oggetti preziosi o stringono tra le mani utensili che comprimono le innovazioni dell’epoca: asce per abbattere alberi o per combattere, aratri per lavorare i campi, gioielli di rame per rappresentare, archi e frecce per cacciare e armi per combattere a corpo a corpo.
Le stele raccontano ancora oggi di un’epoca in continua trasformazione, contrassegnata dalla violenza. L’aumento della popolazione, la lotta per le risorse e l’invidia portano alla nascita di conflitti i cui riflessi ancora oggi si leggono nelle sculture in pietra e nei siti archeologici in cui sono state rinvenute. Le stele raffigurano i membri di nuova élite: donne e uomini di alto rango, al vertice di una società sempre più gerarchica, che si fanno immortalare con i simboli del loro potere. Le stele sono venerate anche per il culto degli antenati, spesso considerati dai loro discendenti eroi, o addirittura divinità. In questo modo la storia collettiva del clan è trasmessa per immagini. Non appena chi detiene il potere perde il controllo sociale e il prestigio, gli antenati sono dimenticati e le loro effigi sono distrutte da nuovi arrivati.
La grande mostra temporanea nell’edificio di nuova costruzione del Museo nazionale riunisce circa 40 stele provenienti da Italia, Francia, Germania e Svizzera, tra cui nuovi reperti rinvenuti nei Cantoni del Vallese e di Zurigo. Straordinaria è la possibilità di vedere in un unico luogo un numero così elevato di stele e statue in originale. L’allestimento è arricchito da reperti prestigiosi che illustrano armi, utensili e gioielli altrimenti rappresentati sulle sculture. L’esposizione offre uno sguardo unico sulla vita dell’uomo nel Neolitico.
Documenti
Immagini
Contatto per la stampa e Museo nazionale Zurigo
- Direzione generale Denise Tonella, Andreas Spillmann (sino a 31.3.2021)
- Direzione del progetto e Curatela Jacqueline Perifanakis, Luca Tori
- Concetto e Contenuto Heidi Amrein, Jacqueline Perifanakis, Luca Tori, Samuel van Willigen (sino a 15.7.2020)
- Collaborazione scientifica Cynthia Marti
- Consulenza scientifica Philippe Curdy, Philippe Della Casa, Franco Marzatico
- Scenografia Alex Harb
- Concezione grafica LDSGN, Zürich: Thomas Lehmann
- Comitato consultivo Heidi Amrein, Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Denise Tonella
- Controllo del progetto Sabrina Médioni
- Mediazione culturale Stefanie Bittmann, Lisa Engi, Vera Humbel
- Grafica pubblicitaria Roli Hofer, Zürich
- Direzione tecnica Mike Zaugg, Debbie Sledsens, Ladina Fait
- Allestimento della mostra Mike Roder, Dave Schwitter Bachir Ezzerari, Marc Hägeli, Janine auf der Maur, Kim Badertscher
- Direzione dei lavori di conservazione Tino Zagermann
- Conservazione e assemblaggio degli oggetti Anna Jurt, Sarah Longrée, Jürg Mathys, Ulrike Rothenhäusler, Alexandra Schorpp, Tino Zagermann; Alder Stahl und Schweiss, Wädenswil: Chrigel Alder; TH-Conservations GmbH, Weinfelden: Tobias Hotz; Aventicum, Avenches: Noé Terrapon
- Prestiti e logistica degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Simon D‘Hollosy, Reto Hegetschweiler, Maya Jucker, Markus Scherer, Angela Zeier
- Fotografia Jörg Brandt
- Archivio fotografico Fabian Müller, Andrea Kunz
- IT e Web Thomas Bucher, Ulrich Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel; 2av GmbH, Ulm
- Ideazione postazioni multimediali 2av GmbH, Ulm: Martin Schmitt, Beata Smigielska, Surya Wöhrle
- Stazioni Audio Kellerthurgau, Frauenfeld: Markus Keller
- Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Alexander Rechsteiner, Carole Neuenschwander, Sebastiano Mereu, Anna-Britta Maag, Stefania Nicolini
- Questioni giuridiche e contratti Beatrice Käser, Jana Pfyl
- Traduzioni Laurence Neuffer, Nigel Stephenson
- Rilettura Bill Gilonis, Erika Hebeisen, Christine Keller, Cynthia Marti, Carmela Petralia, Christian Weiss
- Aosta, Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans
- Aosta, Soprintendenza per i beni e le attività culturali perla valle d’Aosta
- Avignon, Musée Calvet, Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie d’Avignon
- Bern, Archäologischer Dienst des Kantons Bern
- Bozen, Autonome Provinz Bozen - Südtirol, Landesdenkmalamt, Amt für Archäologie
- Brescia, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- Cagliari, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- Capo di Ponte, Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica
- Chur, Rätisches Museum
- Dübendorf, Amt für Raumentwicklung, Archäologie und Denkmalpflege, Kanton Zürich
- Frankfurt am Main, Frobenius-Institut für kulturanthropologische Forschung an der Goethe-Universität Frankfurt
- Halle, Landesmuseum für Vorgeschichte
- Hauterive, Laténium, Parc et Musée d’archéologie, Espace Paul Vouga
- Konstanz, Archäologisches Landesmuseum Baden-Württemberg
- Laconi, Menhir Museum, Museo della statuaria preistorica in Sardegna
- Latsch, Pfarrei zu den hll. Aposteln Petrus und Paulus
- Lourmarin, Château de Lourmarin
- Lucca, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- Meran, Palais Mamming Museum
- Nîmes, Musée d’Histoire naturelle
- Pontremoli, Museo delle Statue Stele Lunigianesi
- Reggio Emilia, Musei Civici, Museo Gaetano Chierici di Paletnologia
- Riva del Garda, Museo Alto Garda
- Rodez, Musée Fenaille
- Sion, Office cantonal d’Archéologie, Canton du Valais
- Sion, Musée d’histoire du Valais
- Trento, Soprintendenza per i beni culturali
- Toulouse, Musée Saint-Raymond, Société archéologique du Midi de la France
- Zug, Museum für Urgeschichte(n)
- Zürich, ETH Zürich, Departement Erdwissenschaften