Visuale della mostra «Paesaggi dell’anima. C. G. Jung e la scoperta della psiche in Svizzera»

Paesaggi dell’anima

C. G. Jung e la scoperta della psiche in Svizzera

Mostra | accessibility.time_to

accessibility.sr-only.body-term

Mostra

La Svizzera è sempre stata la patria di «esploratori dell’anima» come Jean-Jacques Rousseau, Friedrich Nietzsche e Carl Gustav Jung. Dal pionieristico test di Rorschach all’analisi esistenziale di Ludwig Binswanger e alla psicologia analitica di Jung, lo sviluppo della psichiatria, della psicologia e della psicoanalisi è strettamente legato al nostro Paese e continua a esercitarvi un’importante influenza anche oggi. In occasione del 150° anniversario della nascita di C. G. Jung, il Museo nazionale Zurigo presenta la sua prima mostra di ampio respiro sulla storia della scoperta della psiche in Svizzera. Cuore dell’esposizione è il leggendario «Libro rosso» che Carl Gustav Jung scrisse nel corso di un’intensa fase di autoriflessione. Ma anche l’arte riflette l’esplorazione dell’anima attraverso le opere visionarie di Johann Heinrich Füssli, Emma Kunz, Rudolf Steiner, Meret Oppenheim e Thomas Hirschhorn e, non ultima, Heidi Bucher, la cui opera «Das Audienzzimmer des Doktor Binswanger» pone un accento importante. Integrata a una panoramica della psichiatria in tutte le regioni del Paese, emerge una «psico-geografia» della Svizzera che rivela in modo suggestivo il legame tra anima e paesaggio.

Visite guidate

Visuale della mostra «Paesaggi dell’anima. C. G. Jung e la scoperta della psiche in Svizzera». Nona tavola del test di Rorschach, Hermann Rorschach, Berna, 1921. Archiv Hermann Rorschach, Archiv für Medizingeschichte der Universität Bern

Paesaggi dell’anima

Visite guidate per i gruppi privati

Visita guidata attraverso la mostra «Paesaggi dell’anima. C. G. Jung e la scoperta della psiche in Svizzera».

Visita guidata: 1 ora

Visite guidate sono possibili fuori dall'orario di apertura: lunedì – venerdì tra le ore 9.30 e le ore 19.45. Sabato e domenica tra le ore 10.00 e le ore 17.00.

Iscrizione:  

due settimane in anticipo

Durata:

 

60 minuti, altre offerte su richiesta

No. di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:
 

 

CHF 180 per la visita guidata, più l’entrata a tariffa ridotta di CHF 10 per persona.

Ingresso libero per bambini e ragazzi fino ai 16 anni.

Per i gruppi di persone in possesso di un permesso N, S, F, la visita guidata e l'ingresso sono gratuiti.

accessibility.sr-only.person_card_info Servizio di prenotazione

+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch

Scuole

Paesaggi dell’anima – La scoperta della psiche e della salute mentale

Secondario I e II

La scoperta della psiche e lo sviluppo della psicoanalisi sono strettamente legati alla Svizzera. Cosa pensavano Rousseau, Freud e Jung delle emozioni, dei sogni e dell'interiorità dell'essere umano? E come hanno fatto, insieme ad altri «esploratori e esploratrici dell'anima», per cercare di rendere visibile l'inconscio, ad esempio con colloqui, disegni e test? La nostra visita guidata offre una panoramica delle diverse teorie e approcci alla psiche nel corso dei decenni e si conclude con una riflessione sulla salute mentale oggi.

Visita guiadata: 1 ora
Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite

Visite guidate in italiano, anche al di fuori dell'orario di apertura. Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.

Iscrizione:  

almeno due settimane in anticipo

Durata:

 

1 ora, altre offerte su richiesta

Numero di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:

 

 

entrate e visite guidate per classi scolastiche svizzere sono gratuite.

accessibility.sr-only.person_card_info Servizio di prenotazione

+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch

Media

Paesaggi dell’anima. C.G. Jung e la scoperta della psiche in Svizzera

Museo nazionale Zurigo | 17.10.2025 - 15.2.2026
Data di pubblicazione 15.10.2025

In occasione del 150º anniversario della nascita di C. G. Jung, la mostra illustra la storia della psicologia in Svizzera, con pezzi forti come il «Libro rosso», raramente esposto al pubblico, opere d’arte da Johann Heinrich Füssli a Heidi Bucher e uno sguardo sull’attualità della salute mentale oggi.

La Svizzera è sempre stata la patria di «esploratori dell’anima» come Jean-Jacques Rousseau, Friedrich Nietzsche o Carl Gustav Jung. Dal rivoluzionario test di Rorschach all’analisi esistenziale di Ludwig Binswanger fino alla psicologia analitica di C. G. Jung: lo sviluppo della psichiatria, della psicologia e della psicoanalisi è strettamente legato alla Svizzera e continua a esercitarvi un’importante influenza anche oggi. In occasione del 150° anniversario della nascita di C.G. Jung, il Museo nazionale Zurigo presenta per la prima volta una mostra di ampio respiro sulla storia della scoperta della psiche in Svizzera, curata dallo scrittore e filosofo Stefan Zweifel. 

La mostra invita a compiere un viaggio attraverso tre grandi sale tematiche: dall’autoanalisi di J.J. Rousseau e la prima storia della psichiatria alla rottura tra Sigmund Freud e C.G. Jung fino al significato della psichiatria nel presente. Il fulcro è il leggendario «Libro rosso», che Jung scrisse durante un’intensa fase di autoriflessione: un’opera che finora si è avuto raramente l’occasione di ammirare nella sua forma originale. 

Attende le visitatrici e i visitatori un panorama che spazia dall’arte alla letteratura e alla storia della psichiatria: le opere visionarie di Johann Heinrich Füssli, Emma Kunz, Rudolf Steiner, Meret Oppenheim e Thomas Hirschhorn si affiancano a confronti critici con il proprio tempo come l’installazione di Heidi Bucher Das Audienzzimmer des Doktor Binswanger. Una camicia di forza, dei manoscritti e le prime tavole di test psicologici completano il percorso tra splendori e miserie dell’esplorazione della psiche con alcuni oggetti storici. 

Ma «Paesaggi dell’anima» non si limita a offrire uno sguardo al passato. La terza sezione della mostra interpreta la Svizzera come spazio psico-geografico offrendo uno scorcio del presente. Alcune interviste con esperte ed esperti di psicologia e psichiatria mettono in luce come i cambiamenti sociali influenzino la nostra salute mentale. Alcuni giovani riflettono su temi come lo stress, i social media o l’identità raccontando come affrontano le sfide della vita moderna nella loro quotidianità. La mostra getta così un ponte tra i «paesaggi dell’anima» del passato e quelli del presente.

Immagini

Heidi Bucher, Das Audienzzimmer des Doktor Binswanger

Nel 1988 l’artista svizzera Heidi Bucher (1926–1993) stacca la garza e il lattice che rivestono le pareti dell’ambulatorio di Ludwig Binswanger presso il sanatorio Bellevue a Kreuzlingen. La sua opera è una riflessione sulle pazienti che sono state «messe a tacere» nella storia della psicoanalisi, come «Anna O.», ricoverata nel 1882 per disintossicarsi dalla morfina. Heidi Bucher, Das Audienzzimmer des Doktor Binswanger, sanatorio Bellevue, Kreuzlingen, 1988, garza, colla di pesce e lattice

© The Estate of Heidi Bucher, courtesy of the Estate of Heidi Bucher and Lehmann Maupin, New York, Hong Kong, Seoul and London, foto: Museo nazionale svizzero

Una pagina del Libro Rosso

Nel 1913, C. G. Jung inizia la sua discesa nell'inconscio in forma di esperimento personale. Riporta le proprie esperienze interiori nel Libro Rosso, che realizza nello stile di un manoscritto medievale. C. G. Jung, Il Libro Rosso – Liber Novus, 1913–1930, pergamena, carta, inchiostro, pigmenti, foglia d’oro, pelle

© Stiftung der Werke von C. G. Jung, Zürich

Dal Libro Rosso

La sfera è un simbolo della totalità e del Sé. Un motivo che ricorre spesso nei disegni di C. G. Jung. C. G. Jung, Il Libro Rosso – Liber Novus, 1913–1930, pergamena, carta, inchiostro, pigmenti, foglia d’oro, pelle

© Stiftung der Werke von C. G. Jung, Zürich

Incubi

In quest’opera l'artista svizzero J. H. Füssli (1741–1825) raffigura l’inconscio. Incubo e demone incarnano le profondità dell’anima. Johann Heinrich Füssli, L'incubo, 1790/91, olio su tela

Freies Deutsches Hochstift / Frankfurter Goethe-Museum, IV–1953–033

Immagine di un paziente

C. G. Jung faceva dipingere le sue e i suoi pazienti come parte integrante del suo approccio terapeutico. Questo processo si chiama «immaginazione attiva». Immagine di un paziente 006. AFAI dalla collezione C. G. Jung, Bildarchiv, C. G. Jung-Institut Zürich

© C. G. Jung Institut Zürich, Küsnacht

Congresso psicoanalitico

Nel 1911 si tiene a Weimar il terzo Congresso Internazionale di Psicoanalisi. C. G. Jung dirige l’assemblea. Per la prima volta compare una rappresentanza femminile, ad esempio Lou Andreas-Salomé ed Emma Jung. Partecipanti al congresso, foto: Franz Vältl, Weimar, 1911

© Familienarchiv Jung, Küsnacht

C. G. Jung ed Emma Jung-Rauschenbach

Nel 1903 C. G. Jung sposa Emma Rauschenbach, anch'essa pioniera della psicologia del profondo. Foto di fidanzamento di Emma e C. G. Jung, 1902

© Familienarchiv Jung, Küsnacht

La rottura

Sigmund Freud e C. G. Jung intrattengono una corrispondenza epistolare durata 7 anni. Nelle ultime lettere emerge chiaramente come Jung si opponga all'autorità del suo mentore intellettuale, Freud. L'amicizia termina il 6 gennaio 1913 con le leggendarie parole: «Il resto è silenzio». Lettera di C. G. Jung a Sigmund Freud, 6 gennaio 1913

© ETH Bibliothek Zürich, Hs 1056:31092t

«Manicomio»

Adolf Wölfli, paziente della Waldau dal 1895 al 1930, redige una mappa della struttura di un «manicomio». Sovrapponendo la propria testa all'istituzione, mostra come i reclusi nel «panopticon» dei manicomi si sentissero costantemente sorvegliati. Adolf Wölfli (1864–1930), Irren=Anstalt Band=Hain, 1910, da: Von der Wiege bis zum Graab, fascicolo 4, p. 203, matita e matita colorata su giornale, A 9243 - 20(IV/p.203)

© Adolf Wölfli-Stiftung, Kunstmuseum Bern, A 9243 - 20(IV/p.203)

Test di Rorschach

Le tavole acquerellate che vengono sottoposte all’interpretazione delle e dei pazienti sono state dipinte da Hermann Rorschach stesso. Questo ne realizza diverse versioni lavorandovi e migliorandole sin nei minimi dettagli prima di mandarle in stampa. Disegno preliminario dell'ottava tavola di Rorschach, Hermann Rorschach, 1917–1918

Archiv Hermann Rorschach, Archiv für Medizingeschichte der Universität Bern

«Paesaggi dell’anima» al Museo nazionale Zurigo, 2025

Sguardo sulla mostra

© Museo nazionale svizzero

«Paesaggi dell’anima» al Museo nazionale Zurigo, 2025

Sguardo sulla mostra

© Museo nazionale svizzero

«Paesaggi dell’anima» al Museo nazionale Zurigo, 2025

Sguardo sulla mostra

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale Zurigo

+41 44 218 65 64 medien@nationalmuseum.ch

Colophon

  • Direzione generale Denise Tonella
  • Curatore della mostra e concezione Stefan Zweifel
  • Direzione del progetto Pascale Meyer
  • Collaborazione scientifica Sophie Dänzer, Valérie Lüthi
  • Scenografia Alex Harb
  • Concezione grafica Martina Brassel
  • Comitato consultivo Roman Aebersold, Günhan Akarçay, Heidi Amrein, Beat Högger, Sabrina Médioni, Denise Tonella
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Mediazione culturale Lisa Engi, Vera Humbel, Tanja Bitonti
  • Direzione tecnica Ira Allemann, Ladina Fait, Mike Zaugg
  • Allestimento della mostra Ira Allemann, Raul Baumann, Marc Hägeli, Philippe Leuthardt, Julia Rusterholz, Dave Schwitter
  • Direzione dei lavori di conservazione Natalie Ellwanger, Ulrike Rothenhäusler
  • Conservazione e montaggio degli oggetti Chrigel Alder, Sophie Gomes, Iona Leroy, Sarah Longrée, Charlotte Maier, Véronique Mathieu, Jürg Mathys, Gaby Petrak, Tino Zagermann
  • Logistica degli oggetti e assemblaggio David Blazquez, Christian Affentranger, Aymeric Nager, Simon d’Hollosy, Reto Hegetschweiler
  • Prestiti Laura Mosimann, Cristina Kaufmann, Claudio Stefanutto
  • Fotografia Jörg Brandt, Felix Jungo
  • Archivio fotografico Ronja Eggenschwiler, Andrea Kunz, Fabian Müller
  • IT | Web Alex Baur
  • Postazioni interattive Thomas Bucher, Ueli Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann
  • Interviste video Prismago, Adrian Kelterborn, Genevieve Chanel Mathis
  • Audioguida Keller Thurgau
  • Marketing e comunicazione Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander, Alexander Rechsteiner
  • Grafica pubblicitaria Roli Hofer
  • Traduzioni Laurence Neuffer, Camilla Nielsen, Giovanni Sorge, Caitlin Stephens


    Ringraziamenti speciali
  • Familienarchiv Jung, Küsnacht
  • Museum Haus C.G. Jung, Küsnacht
  • Stiftung C.G. Jung Küsnacht, Küsnacht
  • C. G. Jung-Institut, Zürich/Küsnacht, Bildarchiv
  • Stiftung der Werke von C.G. Jung, Zürich


    Con il gentile sostegno di 
  • UBS Kulturstiftung

Prestiti di oggetti

  • Aargauer Kunsthaus Aarau
  • Dätwyler Stiftung, Altdorf
  • Staatsarchiv Uri, Altdorf
  • Fondazione Eranos, Ascona
  • Fondation Beyeler, Riehen / Basel
  • Historisches Museum Basel
  • Firmenarchiv Novartis, Basel
  • Pharmaziemuseum der Universität Basel
  • Adolf Wölfli Stiftung, Kunstmuseum Bern, Bern
  • Archiv Hermann Rorschach, Archiv für Medizingeschichte der Universität Bern
  • Pharmazeutisches Kontrolllabor, Bern
  • Nachlass Eberhard W. Kornfeld, Bern
  • Robert Walser-Stiftung Bern
  • Schweizerische Nationalbibliothek: Schweizerisches Literaturarchiv, Bern
  • Psychiatrie-Museum Bern
  • Anna Koellreuter, Biel
  • Bündner Kunstmuseum Chur
  • Collection Daniel & Natalia Hug, Cologne Germany
  • Kirchner Museum Davos
  • Rudolf Steiner Archiv, Dornach
  • Freies Deutsches Hochstift / Frankfurter Goethe-Museum
  • Staatsarchiv des Kantons Thurgau (StATG), Frauenfeld
  • Bibliothèque de Genève
  • Centre Jean Piaget, Université de Genève
  • HR Giger Museum, Gruyères
  • John Neumeier Stiftung, Hamburg
  • Ursula Hauser Collection, Switzerland
  • C. G. Jung-Institut, Zürich / Küsnacht, Bildarchiv
  • Familienarchiv Jung, Küsnacht
  • Collection de l’Art Brut, Lausanne
  • Kunstmuseum Luzern
  • PZM Psychiatriezentrum Münsingen AG
  • Bibliothèque publique et universitaire de Neuchâtel
  • Kanton Schaffhausen, Staatsarchiv
  • Stiftung Nietzsche Haus in Sils Maria
  • Kantonsbibliothek Nidwalden, Nachlass Annemarie von Matt
  • Nidwaldner Museum, Stans
  • Albertina, Wien
  • Österreichische Nationalbibliothek, Wien
  • Studio und Archiv Paul Parin und Goldy ­ Parin-Matthèy, Wien
  • Emma Kunz Stiftung, Würenlos
  • Abteilung Entwicklungspädiatrie, Universtitäts-Kinderspital Zürich
  • ETH-Bibliothek, Hochschularchiv, Zürich
  • Felix Walder, Zürich
  • Fischli Weiss Archive, Zürich
  • Freud-Institut Zürich
  • Graphische Sammlung ETH Zürich
  • Kunsthaus Zürich
  • Sammlung Maja Hoffmann / LUMA Foundation, Zürich
  • Universität Zürich – Institut für Evolutionäre Medizin (IEM)
  • Museum für Gestaltung Zürich / Grafik­ sammlung und Kunstgewerbesammlung / Zürcher Hochschule der Künste
  • Stiftung der Werke von C. G. Jung, Zürich
  • Stiftung Pestalozzianum, Zürich
  • Susanne Seiler, Zürich
  • The Estate of Heidi Bucher, Zürich
  • Zentralbibliothek Zürich

Opere di

  • Louise Bourgeois
  • Heidi Bucher
  • Aloïse Corbaz
  • Guy Debord
  • Marlene Dumas
  • Fischli / Weiss
  • Johann Heinrich Füssli
  • H.R. Giger
  • Charles Gleyre
  • Thomas Hirschhorn
  • Ernst Ludwig Kirchner
  • Emma Kunz
  • Robert Longo
  • Heinrich Anton Müller
  • Meret Oppenheim
  • Elisabeth Pfenninger
  • Giovanni Battista Piranesi
  • Markus Raetz
  • Arnulf Rainer
  • Constance Schwartzlin-Berberat
  • Erna Schillig
  • Kerim Seiler
  • Sophie Taeuber-Arp
  • Paul Thek
  • Annemarie von Matt
  • Caspar Wolf
  • Adolf Wölfli