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Dalla sua invenzione, la bicicletta è stata utilizzata anche in ambito sportivo. E bisogna dire che nel ciclismo la Svizzera ha ottenuto grandi risultati: non solo ha conquistato numerosi titoli olimpici e mondiali ma ha anche inventato nuove discipline come la ciclopalla. La mostra offre un’ampia panoramica delle diverse discipline di questo sport: dalla corsa a cronometro su strada al ciclismo acrobatico indoor, fino al ciclocross nel fango e nella neve.
Slitte sfarzose
Nel XVII e XVIII secolo, tutte le persone più chic possedevano una slitta da parata. Si trattava perlopiù di uno status symbol per mostrare alla società la propria ricchezza. Nulla a che vedere con le slitte di oggi, che offrono divertimento allo stato puro.
Da secoli, le persone utilizzano gli status symbol per rimarcare la propria posizione elitaria all’interno della società: oggi sono le auto sportive veloci, gli enormi yacht di lusso o i sontuosi aperitivi a base di caviale, mentre in passato erano i gioielli preziosi, le residenze di campagna lussuose o le slitte sfarzose. Nel XVII e XVIII secolo, questi mezzi di trasporto invernali non erano destinati solo allo svago, ma venivano utilizzati soprattutto per scopi di rappresentanza.
Sin dal XVI secolo, andare in slitta era parte integrante della vita delle corti principesche europee. Le corse, accuratamente coreografate, mostravano alla popolazione chi era davvero a comandare. Un veicolo realizzato in modo artistico e fantasioso ha dato un importante contributo in tal senso: a un certo punto la ricca borghesia ha iniziato a emulare la vita di corte e a farsi costruire delle slitte sfarzose, decorate con stemmi di famiglia, vedute di località o creature mitiche, lanciando così una vera e propria gara per le slitte più belle. Per questo, non si badava a spese per la loro realizzazione, ma anche per la loro manutenzione, perché per fare una buona impressione le slitte dovevano essere regolarmente revisionate.
Verso la fine del XVIII secolo, le slitte si sono spostate sempre più dalla corte principesca alla piazza cittadina. Oltre alle famiglie borghesi benestanti, anche gli studenti iniziano a organizzare gite in slitta. Analogamente, questi veicoli diventano estremamente popolari durante il periodo di carnevale per il loro impiego nelle sfilate esuberanti che, non di rado, si concludevano con un po’ di baldoria o qualche incontro amoroso, motivo per cui le gite in slitta venivano continuamente vietate.
Il Museo nazionale svizzero possiede una collezione straordinaria di slitte da parata. Finora non è mai stato possibile esporre in gran numero questi veicoli lussuosi. Un’attenzione particolare è rivolta alle decorazioni sotto forma di animali e creature mitiche e alle loro storie avvincenti sulle gite in slitta inscenate, sulle famiglie dei proprietari e sulle raffigurazioni che abbelliscono le slitte. All’interno della mostra è presente anche una postazione fotografica, che offre ai visitatori la possibilità di farsi immortalare su una slitta da parata e inviare poi la foto in formato digitale.
Immagini
Contatto per la stampa e Museo nazionale Zurigo
- Direzione generale Denise Tonella
- Direzione del progetto e curatela Noemi Albert, Heidi Amrein
- Consulenza scientifica Jürg Burlet
- Scenografia Alex Harb
- Grafica della mostra Maria Rosa Jehle
- Comitato consultivo Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Denise Tonella
- Controllo del progetto Sabrina Médioni
- Mediazione culturale Lisa Engi
- Grafica pubblicitaria Moreno Tuttobene
- Direzione tecnica Mike Zaugg
- Allestimento della mostra Janine Auf der Maur, Bachir Ezzarari, Ladina Fait, Marc Hägeli, Mike Roder, David Schwitter
- Direzione dei lavori di conservazione Peter Wyer
- Conservazione e assemblaggio degli oggetti Caroline Muschel, Tino Zagermann
- Prestiti Samira Tanner
- Logistica e assemblaggio degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Reto Hegetschweiler, Markus Scherer, Simon d’Hollosy
- Fotografia Jörg Brandt
- Archivio fotografico Andrea Kunz, Fabian Müller
- IT / Web Alex Baur, Thomas Bucher, Ueli Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel
- Postazioni interattivi 2av GmbH, Alex Baur, Alex Harb, Ueli Heiniger
- Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander, Alexander Rechsteiner
- Traduzioni Bill Gilonis, Marco Marcacci, Laurence Neuffer, Aude Virey-Wallon
- Jürg Burlet
- Kutschenmuseum Oberrohrdorf
Il Museo nazionale svizzero desidera rivolgere un sincero ringraziamento alla fondazione Willy G. S. Hirzel per il prezioso supporto.