Italianità

Esperienze della Svizzera

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Installazione

Nella Svizzera di oggi una sensibilità meridionale fa oramai parte della quotidianità. L’italianità è legata soprattutto all’immigrazione dalla vicina penisola. Ma esiste anche una «italianità autoctona», in Ticino e nei Grigioni. Nel corso del tempo, uno stile di vita italiano è stato adottato da molti Svizzeri e oggi se ne vedono le tracce in tutto il Paese: a Basilea non meno che a Vevey o a Sion, nelle strade di Zurigo come nel centro storico di Bienne. Fa parte del patrimonio culturale immateriale. Ma il cammino verso l’odierna «Svizzera mediterranea» non è stato sempre facile, intrecciandosi, sul piano individuale, con molte belle, ma anche tristi pagine di vita. Dieci testimoni diretti ce lo raccontano nella nuova mostra «Esperienze della Svizzera – Italianità».

Molti sviluppi del recente passato hanno cambiato il volto della Svizzera. L’immigrazione o la diffusione di Internet sono esempi di profondi cambiamenti sociali che ancora oggi influenzano il nostro modo di stare assieme. Non è sempre possibile rappresentare tutti questi sviluppi tramite degli oggetti. Il nuovo formato espositivo «Esperienze della Svizzera» si concentra pertanto sui testimoni diretti. I loro destini e le loro esperienze offrono al pubblico del museo uno sguardo ricco di sfaccettature sulla storia contemporanea della Svizzera. Ogni anno viene proposto un nuovo tema.

Incontri

History Talks

Ignazio Cassis: Italianità in Svizzera. Quali strade per rafforzarla?

History Talks del 26 gennaio 2024

Nella Svizzera di oggi una sensibilità meridionale fa ormai parte della vita quotidiana. L’italianità in Svizzera è legata sia alle immigrate e agli immigrati della vicina penisola che alle regioni italofone del nostro Paese. Come è percepita nelle diverse realtà regionali, sia al nord che al sud delle Alpi? L’italianità permea la Svizzera, ma allo stesso tempo alcuni sviluppi come la riduzione dell’insegnamento dell’italiano a nord delle Alpi preoccupano.

Il Consigliere federale Ignazio Cassis presenterà le sue riflessioni e visioni su questi temi, sollecitato dai giornalisti Maurizio Canetta, ex direttore della RSI, e Peter Jankovsky, collaboratore NZZ.

Ascoltare la registrazione

Scuole

Italianità: testimoni raccontano

Livello secondario I e II

La Svizzera è l’unico Paese europeo oltre all’Italia ad avere una lingua e una cultura italiane proprie. In che modo la presenza italiana caratterizza la Confederazione? Quale ruolo svolgono i movimenti migratori della forza lavoro italiana nel XIX e XX secolo? Le allieve e gli allievi entrano in contatto con testimonianze dell’epoca e approfondiscono temi che mettono in luce l’italianità odierna.

Workshop: 1.5 ore

Visite guidate in italiano, anche al di fuori dell'orario di apertura. Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.

Iscrizione:  

almeno due settimane in anticipo

Durata:

 

1 ora, altre offerte su richiesta

Numero di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:

 

 

entrate e visite guidate per classi scolastiche svizzere sono gratuite.

accessibility.sr-only.person_card_info Servizio di prenotazione

+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch

Introduzioni per gli insegnanti

Introduzione virtuale alla mostra e suggerimenti per lavorare con le classi scolastiche di livello secondario I e II. Con Denise Tonella, direttrice del museo e co-curatrice della mostra, e Laura Rompietti, Mediazione culturale.

Lun. 28.08.23 | 17.30 – 19.00 | virtuale in italiano

Einführung in die Ausstellung und Inputs zur Arbeit mit Schulklassen der Sekundarstufe I und II. Mit Luca Tori, Projektleiter der Ausstellung, und Vera Humbel, Co-Leiterin Bildung & Vermittlung.

Mi 06.09.23 | 17.30 – 19.00 | vor Ort in Deutsch

Materiale scolastico

Il materiale scolastico comprende suggerimenti didattici per insegnanti e schede di lavoro per preparare la visita alla mostra e per lavorarci dopo averla vista.

Visita autonoma

La mostra può essere visitata con le scolaresche anche in modo autonomo. Non è però possibile né prenotare le cuffie per ascoltare le testimonianze né utilizzarne di proprie. Il personale docente della Svizzera che intende guidare la propria classe attraverso la mostra può visitarla in precedenza gratuitamente.

Visite guidate in italiano, anche al di fuori dell'orario di apertura. Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.

Iscrizione:  

almeno due settimane in anticipo

Durata:

 

1 ora, altre offerte su richiesta

Numero di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:

 

 

entrate e visite guidate per classi scolastiche svizzere sono gratuite.

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+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch

Allieve e allievi intervistano testimoni

Nell’ambito di un progetto di interviste, le allieve e gli allievi intervistano testimoni sulle loro esperienze di italianità. In modo indipendente, pongono delle domande a persone fra i e le loro conoscenti che sono nate, vivono o hanno vissuto nella Svizzera italiana, che sono immigrate in Svizzera dall’Italia o che hanno antenate e antenati di origine italiana. Che rapporto hanno le persone intervistate con la lingua, la cultura e lo stile di vita italiani? Cosa considerano tipicamente italiano? Qui si possono ascoltare alcuni estratti delle interviste condotte dalle allieve e dagli allievi.

La collezione di interviste verrà continuamente ampliata fino al termine della mostra. Le conversazioni sono in lingua originale. Chi desidera inviare l’estratto di un’intervista, trova le rispettive istruzioni nel materiale scolastico. Una selezione delle interviste che ci perverranno, verrà pubblicata qui.

In italiano

In tedesco

Media

Esperienze della Svizzera – Italianità

Museo nazionale Zurigo | 16.1.2024 - 28.4.2024
Data di pubblicazione 13.7.2023

Con un’esposizione che guarda alle esperienze dei testimoni diretti, il Museo nazionale Zurigo si addentra nella storia recente e considera l’italianità in Svizzera da diverse angolature.

Nella Svizzera di oggi una sensibilità meridionale fa oramai parte della quotidianità. L’italianità è legata soprattutto all’immigrazione dalla vicina penisola. Nel dopoguerra la Svizzera ha accolto quasi la metà dell’emigrazione italiana. Ma esiste anche una «italianità autoctona», in Ticino e nei Grigioni.

Nel corso del tempo, uno stile di vita italiano è stato adottato da molti Svizzeri e oggi se ne vedono le tracce in tutto il Paese: a Basilea non meno che a Vevey o a Sion, nelle strade di Zurigo come nel centro storico di Bienne. Fa parte del patrimonio culturale immateriale della Confederazione. Ma il cammino verso l’odierna «Svizzera mediterranea» non è stato sempre facile, intrecciandosi, sul piano individuale, con molte belle, ma anche tristi pagine di vita. Dieci testimoni diretti ce lo raccontano nella nuova mostra «Esperienze della Svizzera – Italianità».

Molti sviluppi del recente passato hanno cambiato il volto della Svizzera. L’immigrazione o la diffusione di Internet sono esempi di profondi cambiamenti sociali che ancora oggi influenzano il nostro modo di stare assieme. Non è sempre possibile rappresentare tutti questi sviluppi tramite degli oggetti. Il nuovo formato espositivo «Esperienze della Svizzera» si concentra pertanto sui testimoni diretti. I loro destini e le loro esperienze offrono al pubblico del museo uno sguardo ricco di sfaccettature sulla storia contemporanea della Svizzera. Ogni anno viene proposto un nuovo tema.

Maggiori informazioni sulla mostra

Immagini

Lavoratori ospiti

Dopo la Seconda Guerra mondiale, la Svizzera assorbe quasi la metà dell'emigrazione italiana. Gli italiani lavorano nelle fabbriche, costruiscono strade o dighe e danno un contributo significativo alla vita economica, sociale e culturale del Paese. Lavoratori ospiti in attesa nell'area della stazione. Brig / VS, 1956

© Museo nazionale svizzero / ASL

Divieto di ricongiungimento familiare

I figli dei migranti stagionali non ricevono un permesso di soggiorno. Se vengono in Svizzera, devono nascondersi. Manifestazione per l'abolizione dello status di lavoratore stagionale. Fotogramma, "Lo stagionale", Alvaro Bizzarri, 1972

© Schweizerisches Sozialarchiv

Moda

La moda italiana diventa presto sinonimo di qualità e stile. Non sono solo le grandi case di moda contribuiscono alla sua diffusione, ma anche gli immigrati lasciano un segno duraturo sulla moda in Svizzera con la loro sensibilità verso un abbigliamento selezionato. Operai italiani davanti al conservificio Hero. Frauenfeld / TG, 1952

© Archivio Photopress, Zust, Keystone

Campione del mondo!

L'Italia vince la Coppa del Mondo 1982. Grida di gioia riempiono le strade da Palermo a Zurigo, da Ginevra a Trieste. Gli italiani acquistano fiducia in sé stessi e il "made in Italy" diventa sempre più popolare. I tifosi dell'Italia festeggiano durante i Mondiali di calcio nelle strade di Zurigo, 1982

© Keystone/ STR

Case vacanza

I turisti della Svizzera tedesca e del Nord Europa sono attratti in Ticino dal clima mite e dalla bellezza del paesaggio. Le case di vacanza vengono acquistate qui alla ricerca di un investimento sicuro. Vista del lago di Lugano dalla finestra di una casa di vacanza. Brè su Lugano / TI, 1964-1965

© Museo nazionale svizzero / Paul Igor Swiridoff

Esperienze della Svizzera – Italianità

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Esperienze della Svizzera – Italianità

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale svizzero

+41 44 218 66 63 medien@nationalmuseum.ch

Colophon

  • Direzione generale Denise Tonella
  • Direzione del progetto Luca Tori
  • Curatela Jose Cáceres Mardones, Denise Tonella, Luca Tori
  • Scenografia Alex Harb
  • Interviste Maurizio Drei, Denise Tonella
  • Proiezione Maurizio Drei, Michele Innocente
  • Collaborazione scientifica Martina Albertini, Joya Indermühle, Michael Kempf, Laura Rompietti
  • Consulenza scientifica Gianni D’Amato, Francesca Falk, Rosita Fibbi, Toni Ricciardi
  • Comitato consultivo Günhan Akarçay, Heidi Amrein, Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Denise Tonella
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Mediazione culturale Lisa Engi, Vera Humbel
  • Direzione tecnica Ladina Fait, Mike Zaugg
  • Allestimento della mostra Ira Allemann, Sophie Lühr, Marc Hägeli, Dave Schwitter, Philippe Leuthardt
  • IT | Web Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Postazioni interattive Alex Baur, Thomas Bucher, Ueli Heiniger, René Vogel; KARGO Kommunikation GmbH, Immensive SA; Tweaklab AG
  • Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander, Alexander Rechsteiner
  • Grafica pubblicitaria Resort GmbH für Visuelle Kommunikation
  • Traduzioni Martina Albertini, Marie-Claude Buch-Chalayer, Barbara Meglen, Laurence Neuffer, Stephen Piccolo, Sara Pesce


Il Museo nazionale svizzero ringrazia la Fondazione Willy G. S. Hirzel per il prezioso supporto

Ringraziamo i e le testimoni per la loro preziosa partecipazione: Addei, Gemma, Ivan, Lara, Nunzio, Pierre, Rosanna, Sacha, Sandro, Vita