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La mostra presenta stereofotografie della Svizzera del periodo tra il 1860 e il 1910. Grazie alla stereoscopia gli editori internazionali realizzano immagini turistiche in rilievo che riempiono i salotti e le sale da pranzo di tutto il mondo con montagne mozzafiato, laghi bucolici o località di villeggiatura mondane. Queste fotografie hanno contribuito a fare della Svizzera un’importante meta turistica. Uno sguardo dietro le quinte dell’industria stereoscopica completa la mostra.
Stereomania. La Svizzera in 3D
Nel XIX secolo, le fotografie stereoscopiche conquistano i salotti di tutto il mondo con la loro tridimensionalità e per il turismo emergente diventano una vera miniera d’oro.
La mostra «Stereomania. La Svizzera in 3D» permette ai visitatori di viaggiare indietro nel tempo fino al 1900 e si incentra in modo particolare sulle stereofotografie della Svizzera del periodo tra il 1860 e il 1910.
Inserendo queste innovative carte illustrate in uno visore, chiamato anche stereoscopio, si viene trasportati in mondi tridimensionali. Oltre a essere estremamente coinvolgente, questa innovazione tecnologica è anche economica da produrre. Così, gli editori internazionali iniziano a distribuire le fotografie stereoscopiche in tutto il mondo, trasformandole rapidamente in un mezzo di comunicazione di massa globale. Particolarmente apprezzate sono le stereofotografie a tema turistico che, oltre a risvegliare la passione per i viaggi nei salotti e soggiorni della borghesia, diventano dei veri e propri oggetti da collazione. La Svizzera beneficia in modo particolare della popolarità della stereoscopia. Infatti, la diffusione delle fotografie in rilievo delle sue montagne maestose o dei suoi laghi bucolici contribuisce a farla diventare in breve tempo un’importante meta turistica.
La mostra presenta per la prima volta numerose fotografie stereoscopiche, inserite nella collezione del Museo nazionale svizzero all’inizio del 2020, corredate dalle testimonianze e dai resoconti dei viaggiatori. Inoltre, i visitatori hanno la possibilità di conoscere più da vicino l’industria e la tecnologia stereoscopica. L’esibizione è patrocinata dalla Stiftung Familie Fehlmann.
Immagini
Contatto per la stampa e Museo nazionale Zurigo
Il Museo nazionale svizzero desidera rivolgere un sincero ringraziamento per il prezioso supporto.
- Direzione generale Denise Tonella, Andreas Spillmann
- Curatela della mostra e direzione del progetto Aaron Estermann
- Collaborazione scientifica Jeremias Beerli
- Consulenza Dario Donati, Jarryd Lowder, Ricabeth Steiger
- Controllo del progetto Sabrina Médioni
- Scenografia Ralph Nicotera Szenografie und Innenarchitektur
- Concezione grafica Thomas Lehmann, Ldsgn
- Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander, Alex Rechsteiner
- Key Visual Klaas Kaat
- Mediazione culturale Stefanie Bittmann, Lisa Engi
- Direzione tecnica Henrike Binder
- Allestimento della mostra Janine auf der Maur, Kim Badertscher, Bachir Ezzerari, Ladina Fait, Marc Hägeli, Mike Roder, Dave Schwitter
- Conservazione e montaggio degli oggetti Charlotte Maier, Peter Wyer, Tino Zagermann
- Logistica degli oggetti e montaggio degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Simon D’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Markus Scherer
- Prestiti Maya Jucker, David von Arx, Angela Zeier
- Archivio fotografico Jeremias Beerli, Andrea Kunz, Fabian Müller, Remo Sidler
- Fotografia Jörg Brandt, Zvonimir Pisonic
- IT | Web Thomas Bucher, Ulrich Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel
- Traduzioni Laurence Neuffer, Geoffrey Spearing
- Alpines Museum der Schweiz, Bern
- Bibliothèque de Genève
- Grandhotel Giessbach Archiv, Brienz
- Musée suisse de l’appareil photographique, Vevey
- Swiss Center of North Amercia, New Glarus
- Zentralbibliothek Zürich