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Auguri e tanti diritti. 175 anni della Costituzione federale

Museo nazionale Zurigo | 17.3.2023 - 16.7.2023
Data di pubblicazione 15.3.2023

Dal 1848 la Svizzera ha una costituzione democratica. La mostra guida attraverso 175 anni di Costituzione federale concentrandosi sui diritti fondamentali e sui diritti civili. Invita a confrontarsi in modo giocoso con la carta fondamentale della Svizzera, che nel corso del tempo è stata rinegoziata più volte e che continua a influenzare la nostra vita quotidiana fino a oggi – più di quanto probabilmente si creda.

Nel 1848 nacque lo Stato federale svizzero e con esso la prima Costituzione federale, la legge fondamentale del Paese e il cuore di ogni democrazia. Contemporaneamente, la Costituzione federale in Svizzera è soggetta a un’evoluzione costante e viene continuamente modificata dall’elettorato. I cambiamenti della società e i conflitti politici furono all’origine di diverse revisioni costituzionali.

La Costituzione federale venne alla luce dopo soli 51 giorni di trattative tra il febbraio e l’aprile del 1848. Il 12 settembre 1848 fu promulgata dalla Dieta, dopo che era stata votata nei Cantoni. Furono eletti il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati e venne nominato il primo Consiglio federale. È una storia che è già stata raccontata molte volte. Per questo l’esposizione del Museo nazionale si concentra sull’istituzione dei diritti fondamentali e dei diritti civili. La prima Costituzione menzionava esplicitamente solo alcuni diritti fondamentali, come la libertà di stampa o la libertà di religione. Per di più i diritti civili – ad esempio il diritto di voto ed eleggibilità, la libertà di domicilio o il servizio militare obbligatorio – inizialmente furono riconosciuti soltanto ai cittadini maschi di fede cristiana.

Ci sono voluti decenni di discussioni e controversie politiche per fare della Costituzione federale la carta fondamentale della maggioranza del Paese. Per questo sono stati necessari numerosi adeguamenti e integrazioni e due revisioni totali. Lungo il percorso, tuttavia, non cambiò solo la costituzione del Paese, ma anche la forma di organizzazione dello Stato. Se nel 1848 lo Stato federale era ancora una democrazia rappresentativa, con l’introduzione del referendum facoltativo nel 1874 e del diritto di iniziativa nel 1891 la Confederazione assunse la forma di una democrazia diretta.

Nel 1971 furono riconosciuti pieni diritti civili anche alle donne. All’improvviso la base della democrazia elvetica raddoppiò. Solo tre anni dopo, lo sviluppo dei diritti fondamentali in Svizzera ricevette un ulteriore impulso. Dal 1974, la ratifica della Convenzione europea dei diritti dell’uomo ebbe un’influenza decisiva sulla giurisprudenza elvetica. Diritti fondamentali più recenti, come la protezione della sfera privata o il diritto a un processo equo, furono introdotti nella Costituzione federale con la revisione totale del 1999.

La Costituzione federale influisce più di quanto si è portati a credere sulla vita quotidiana delle persone. I diritti fondamentali definiscono il campo d’azione dello Stato e proteggono da interventi statali sproporzionati. Nell’esposizione, quattro giochi interattivi permettono di affrontare i temi dell’acquisizione della cittadinanza, dei limiti della libertà di espressione, della protezione della sfera privata o del diritto a un processo equo.

Il Museo nazionale Zurigo offre così la possibilità di ripercorrere la movimentata storia della Costituzione federale sperimentando in modo ludico cosa significhi godere o meno di diritti fondamentali. La Costituzione federale è molto più di un venerabile documento. Fa parte della nostra vita e riguarda tutti noi. In questo senso, per il compleanno della Confederazione auguriamo a tutte e tutti tanti diritti!

Immagini

Diritti democratici fondamentali

Con i tre testi sui diritti umani la scultura ricorda le fondamenta di ogni democrazia. L’opera intende rendere omaggio al rivoluzionario basilese Peter Ochs, che proclamò la Repubblica elvetica nel 1798. Due secoli più tardi, la scultura viene esposta a Palazzo federale in occasione dei 150 anni della Costituzione federale svizzera. Bettina Eichin, Die Menschenrechte, 1999 – 2000, bronzo fuso.

Proprietà della Confederazione Svizzera, Ufficio federale della cultura, Berna. Foto: © Museo nazionale svizzero

Elvezia o la Libertà

Nel 1874, molti ribelli borghesi dei moti rivoluzionari del 1848 sono ormai politici affermati. Il Comune vodese di La Tour-de-Peilz, al quale Gustave Courbet offre questa Elvezia con berretto frigio e croce svizzera, ritiene l’opera troppo rivoluzionaria. Pertanto, il suo autore sostituisce la croce con una stella per il busto che intitola Libertà. Gustave Courbet, Helvetia, 1875, gesso.

Ville de La Tour-de-Peilz. Foto: © Museo nazionale svizzero

Voglia di libertà

Spartaco guida una rivolta di schiavi nella Roma antica. Liberandosi dalle catene, questo personaggio incarna la volontà arcaica di libertà. Mentre l’artista ticinese Vincenzo Vela crea il suo Spartaco nel 1847, in tutta Europa i repubblicani aspirano alle libertà civili e ai diritti democratici. Vincenzo Vela, Spartaco, 1847 – 1849, modello originale in gesso.

Museo Vincenzo Vela, Ligornetto, proprietà della Confederazione Svizzera. Foto: © Museo nazionale svizzero

La Costituzione federale del 1848

In poche settimane è pronta la prima Costituzione borghese della Svizzera. Due terzi dei cantoni accettano questa Costituzione, che viene adottata dalla Dieta federale il 12 settembre 1848. La Svizzera è ora una democrazia rappresentativa dotata di un sistema bicamerale e, pertanto, un’isola politica nel cuore dell’Europa. Costituzione federale della Confederazione svizzera del 12.09.1848, Berna. Facsimile con due cordoni.

Archivio Federale Svizzero. Foto: © Museo nazionale svizzero

Il cammino verso la cittadinanza

Il passaporto svizzero garantisce il diritto di residenza e concede il diritto di voto e di eleggibilità. La cittadinanza è regolata da Confederazione, cantone e comune. È ereditaria (ius sanguinis) o acquisita attraverso la naturalizzazione. La cittadinanza garantisce la libertà di domicilio, accorda alle Svizzere e agli Svizzeri maggiorenni il diritto di voto e di eleggibilità e obbliga i cittadini maschi adulti a prestare servizio militare. La doppia nazionalità è consentita dal 1992.

© Museo nazionale svizzero

Articolo 13: protezione della sfera privata

Da un lato, la Costituzione federale protegge la sfera privata tradizionale, come il domicilio o la corrispondenza. D’altra parte, l’accesso ai dati personali deve essere limitato. I cambiamenti tecnologici rappresentano una sfida particolare per entrambe le aree della sfera privata. Le nuove tecnologie di sorveglianza, quali telecamere e droni, minacciano la sfera privata tradizionale. Le enormi quantità di informazioni che possono essere elaborate attraverso i «Big Data» mettono a repentaglio l’integrità digitale delle persone.

© Museo nazionale svizzero

Articoli 16–17: libertà d’opinione e dei media

La libertà d’opinione garantisce il diritto di formarsi un’opinione e di diffonderla pubblicamente. Sono considerate «opinioni» le convinzioni e le dichiarazioni. La libertà d’opinione raggiunge i suoi limiti quando lede i diritti altrui. La libertà dei media include la libertà della stampa, della radio e della televisione e protegge la comunicazione su internet e sui social media. Lo Stato non può praticare alcuna censura. Tuttavia, si sta discutendo attualmente di regole sovranazionali per i fornitori di servizi su internet.

© Museo nazionale svizzero

Il Giura: un nuovo Cantone

Dopo oltre 30 anni di tira e molla tra pro bernesi e separatisti giurassiani, il 24 settembre 1978, l’82,3% dei votanti svizzeri accetta la creazione del Canton Giura. All’articolo 1 della Costituzione federale si aggiunge «Giura» e all’articolo 80 il numero di membri del Consiglio degli Stati passa da 44 a 46. Celebrazione del risultato della votazione davanti al municipio di Delémont, 24.09.1978.

© Museo nazionale svizzero / ASL

Il Giura: un nuovo Cantone

Dopo oltre 30 anni di tira e molla tra pro bernesi e separatisti giurassiani, il 24 settembre 1978, l’82,3% dei votanti svizzeri accetta la creazione del Canton Giura. All’articolo 1 della Costituzione federale si aggiunge «Giura» e all’articolo 80 il numero di membri del Consiglio degli Stati passa da 44 a 46. Celebrazione del risultato della votazione davanti al municipio di Delémont, 24.09.1978.

Ufficio federale della polizia fedpol

La Giustizia incorruttibile

Nel 1997 la Svizzera sottoscrive la Convenzione sui diritti del fanciullo. Vent’anni dopo, la Fondazione Villaggio Pestalozzi per bambini vuole ricordare mediante una super-giustizia questa pietra miliare del diritto. Dal Rinascimento, Justitia è raffigurata quale divinità della giustizia con bilancia e occhi bendati. Kunstgiesserei St. Gallen, Justitia, 2019, bronzo.

Stiftung Kinderdorf Pestalozzi, Trogen. Foto: © Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale svizzero

+41 44 218 66 63 medien@nationalmuseum.ch