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L’uomo esausto

Museo nazionale Zurigo | 16.10.2020 - 19.12.2020
Data di pubblicazione 15.10.2020

Il Museo nazionale Zurigo dedica una rassegna alla storia culturale europea dell’uomo. Testimonianze tratte dalla filosofia, dalla società e dalla medicina degli ultimi duemila anni illustrano il concetto di virilità e la sua spasmodica ricerca.

Nel corso della storia gli uomini hanno creato per se stessi numerosi ideali eroici: il glorioso trionfatore, il narcisistico creatore, l’immagine di Dio. Un’analisi più attenta, però, mostra come spesso questi ideali si rivelino essere un’impresa troppo onerosa, che alla fine porta l’uomo alla distruzione. Fin dall’antichità, la mascolinità si esprime soprattutto nell’ambito della guerra, della tecnologia, della politica e dello sport, arrivando anche a toccare la sfera matrimoniale, familiare e sessuale.

Con circa 200 oggetti di natura storico-artistica e storico-culturale, tra cui preziose opere in prestito provenienti da Londra, Vienna e Parigi, la mostra rivela come gli ideali di mascolinità siano cambiati nel corso dei secoli. La rassegna, però, dimostra anche come il dramma dell’idealizzazione rappresenti un tema ricorrente e come, ad esempio, il destino di Zinédine Zidane non sia poi così diverso da quello del sacerdote greco Laocoonte. Quest’ultimo, dopo aver compiuto un atto carnale sull’altare di Apollo, è stato punito per la sua arroganza, soccombendo nella lotta vana contro i serpenti che il dio greco gli aveva inviato contro per vendicarsi. E poiché anche un calciatore d’eccezione come Zidane ha peccato di arroganza atterrando un suo avversario con una volgare testata, in un momento di sovraccarico fisico ed emotivo, le storie dei due uomini sono più simili di quanto si possa pensare. Un calco in gesso dell’importante e antico gruppo scultoreo di Laocoonte e un’opera filmica contemporanea su Zinédine Zidane segnano l’inizio di una mostra ermetica e associativa incentrata sulla figura maschile. Viene però dato spazio anche alla prospettiva femminile, in particolare tramite le opere di artiste quali Louise Bourgeois, Maria Lassnig e Sarah Lucas, dove il conflitto con la mascolinità emerge ripetutamente.

La mostra termina con il famoso Ermafrodito dormiente, che chiude così questo percorso storico. L’antica opera a grandezza naturale raffigurante sia attributi maschili che femminili ha alimentato per secoli le fantasie e i desideri degli astanti, portando alla luce la possibilità di accrescere l’autostima in materia di genere e lasciando i visitatori con la speranza che un giorno sarà possibile abbattere gli stereotipi sui ruoli tramandati nel tempo.

Dopo «1900–1914. Missione felicità» (2014), «Dada Universale» (2016) e «Imagine 68. Lo spettacolo della rivoluzione» (2018), «L’uomo esausto» è la quarta mostra di Juri Steiner e Stefan Zweifel al Museo nazionale Zurigo. All’interno della loro rassegna sulla storia culturale dell’uomo europeo, i due curatori prendono in esame l’uomo bianco. Il risultato è una ricerca sfaccettata, artistica, ma anche contraddittoria dell’essenza della figura maschile.

Immagini

Gruppo del Laocoonte, calco in gesso dell'inizio del XIX secolo basato sull'antico originale in marmo del Vaticano.

Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig, Skulpturhalle

Juergen Teller, Self-portrait for Business of Fashion, London 2015, Ed.1/3, stampa giclée, 152.4 x 241.3 cm.

Juergen Teller

Thomas Hirschhorn con Marcus Steinweg, Map of Headlessness, 2011, tecnica mista, 401 x 241 x 5 cm.

Musée Jenisch Vevey, foto: Florian Kleinefenn © Thomas Hirschhorn / 2020, ProLitteris, Zurigo

Andy Warhol, Oxidation Painting, 1978, vari materiali su rame - vernice metallizzata su tela, 198 x 528 cm.

Bischofberger Collection, Männedorf-Zurich / © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / 2020, ProLitteris, Zurigo

Andy Warhol, Pietà relief sculpture, 1976 / 1986, stampa alla gelatina d'argento, 25,8 x 35,5 cm.

Musée national d‘art moderne/Centre de création industrielle © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / 2020, ProLitteris, Zurigo

Roman Signer, Portrait Gallery, 1993, photographs, oil drums, bell buttons, batteries.

Kunsthaus Zug, Schenkung Peter und Christine Kamm, Inv.-No. 1030.1-16. Foto: Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale svizzero

+41 44 218 66 63 medien@nationalmuseum.ch